VILLA AMENDOLA
La restituzione alla città di Villa Amendola, storico edifico acquisito al patrimonio del Comune di Avellino, è stato uno dei primi obiettivi raggiunti dall’Amministrazione nel percorso di recupero della memoria.
L’antica villa immersa nel verde al centro di Avellino sarà il polo culturale enologico non solo della città, ma dell’intera provincia. Oltre all’enoteca, custode dei Docg Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi, ospiterà infatti il Museo dei mestieri legati al vino, un caffè letterario e una biblioteca comunale anche multimediale.
Gli interventi di recupero della Villa, seguiti dall’assessorato alla Riqualificazione Urbana, sono stati suddivisi in due progetti: la ristrutturazione e l’adeguamento dell’antico edificio (per un ammontare di 2 milioni e mezzo di euro) e il completamento del parco con l’adeguamento delle grotte (per un ammontare di 1 milione e mezzo di euro).
Le grotte di Villa Amendola, dal microclima ideale secondo i rappresentanti locali dall’Associazione Italiana Sommelliers, saranno luogo ideale per ospitare una preziosa cantina. Nel parco è stata effettuata la verifica di stabilità e vitalità delle piante procedendo all’eliminazione della vegetazione spontanea e degli alberi secchi.
La Villa è composta da due corpi di fabbrica affiancati di forma rettangolare. L’edificio di minori dimensioni e più antico del complesso si apre su via Due Principati e presenta un “torrino” che si affaccia sulla via Quattrograna. Questo corpo di fabbrica si compone di un piano terra, un piano rialzato e un primo livello. Il piano terra e rialzato diventeranno sede dell’enoteca comunale mentre al primo livello si creerà una sala per manifestazioni culturali.
L’edificio maggiore diventerà sede di una biblioteca emeroteca al piano terra mentre il primo e secondo livello saranno utilizzati come caffè letterario.
Il parco, che ha una superficie di 8.650 mq, è stato riqualificato con la conservazione delle essenze arboree rare e il recupero del giardino all’italiana. Il progetto ha previsto interventi mirati per la sua conservazione: tutti i sentieri presenti al suo interno sono stati risistemati e inseriti in ulteriori percorsi pedonali lungo il fronte sud dell’area unitamente ad un piccolo spazio di ricreazione collettivo nella zona più alta del parco.
E’ stato realizzato l’ascensore che consente l’accesso nel parco ai portatori di handicap. L’impianto è stato ricavato sfruttando un vano scavato nella roccia servito in passato da vasca per la raccolta dell’acqua. L’ascensore permette di raggiungere il pianoro del parco dal parcheggio situato lungo via Quattrograna.
Villa Amendola ha riaperto ufficialmente i battenti il 6 marzo 2009, in occasione della prima edizione degli Stati Generali del Vino della Campania, con una serie di esposizioni e degustazioni guidate dedicate ai grandi vini dell’Irpinia e della Campania oltre che una mostra di quadri, fotografie e lavori dell’artigianato d’Irpinia.
L’antica villa immersa nel verde al centro di Avellino sarà il polo culturale enologico non solo della città, ma dell’intera provincia. Oltre all’enoteca, custode dei Docg Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi, ospiterà infatti il Museo dei mestieri legati al vino, un caffè letterario e una biblioteca comunale anche multimediale.
Gli interventi di recupero della Villa, seguiti dall’assessorato alla Riqualificazione Urbana, sono stati suddivisi in due progetti: la ristrutturazione e l’adeguamento dell’antico edificio (per un ammontare di 2 milioni e mezzo di euro) e il completamento del parco con l’adeguamento delle grotte (per un ammontare di 1 milione e mezzo di euro).
Le grotte di Villa Amendola, dal microclima ideale secondo i rappresentanti locali dall’Associazione Italiana Sommelliers, saranno luogo ideale per ospitare una preziosa cantina. Nel parco è stata effettuata la verifica di stabilità e vitalità delle piante procedendo all’eliminazione della vegetazione spontanea e degli alberi secchi.
La Villa è composta da due corpi di fabbrica affiancati di forma rettangolare. L’edificio di minori dimensioni e più antico del complesso si apre su via Due Principati e presenta un “torrino” che si affaccia sulla via Quattrograna. Questo corpo di fabbrica si compone di un piano terra, un piano rialzato e un primo livello. Il piano terra e rialzato diventeranno sede dell’enoteca comunale mentre al primo livello si creerà una sala per manifestazioni culturali.
L’edificio maggiore diventerà sede di una biblioteca emeroteca al piano terra mentre il primo e secondo livello saranno utilizzati come caffè letterario.
Il parco, che ha una superficie di 8.650 mq, è stato riqualificato con la conservazione delle essenze arboree rare e il recupero del giardino all’italiana. Il progetto ha previsto interventi mirati per la sua conservazione: tutti i sentieri presenti al suo interno sono stati risistemati e inseriti in ulteriori percorsi pedonali lungo il fronte sud dell’area unitamente ad un piccolo spazio di ricreazione collettivo nella zona più alta del parco.
E’ stato realizzato l’ascensore che consente l’accesso nel parco ai portatori di handicap. L’impianto è stato ricavato sfruttando un vano scavato nella roccia servito in passato da vasca per la raccolta dell’acqua. L’ascensore permette di raggiungere il pianoro del parco dal parcheggio situato lungo via Quattrograna.
Villa Amendola ha riaperto ufficialmente i battenti il 6 marzo 2009, in occasione della prima edizione degli Stati Generali del Vino della Campania, con una serie di esposizioni e degustazioni guidate dedicate ai grandi vini dell’Irpinia e della Campania oltre che una mostra di quadri, fotografie e lavori dell’artigianato d’Irpinia.